Lo spaesamento è una condizione costitutiva del presente, e prende diverse forme: la perdita di memoria storica, la disarmonia coi territori che abitiamo, una crisi generale dell’immaginario che rende difficile pensare al futuro.
Una condizione che, però, è anche generativa, perché quando saltano tutte le coordinate le possibilità si moltiplicano, anche sul piano artistico.
Gli autori e le autrici di questa edizione – che annunciamo a settembre - hanno lavorato, ciascuno col proprio sguardo, sull'idea di spaesamento.
Leggere un problema, come da sempre facciamo usando le storie, è un primo passo per immaginare di superarlo. Così, il festival diventa un percorso fatto di mostre, incontri ed eventi che si affiancano ai format classici di BilBOlbul e li spingono verso nuove direzioni, con l'idea di sciogliere i confini tra i linguaggi: saranno sempre di più gli autori e le autrici di altre discipline coinvolti nel festival, insieme ai progetti che mischiano linguaggi diversi. Vale anche per le attività rivolte a scuole e biblioteche, che partono a settembre con una serie di corsi e laboratori, e proseguono fino al festival con incontri, visite guidate, percorsi didattici. Per saperne di più, si può già scrivere a formazione@bilbolbul.net.
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